Veronica BOLOGNESI

Ho iniziato a fotografare “attivamente” solo dopo l’avvento delle macchine digitali, perche’ tutta quella tecnica e la pesantezza delle attrezzature me ne facevano rifuggere…

Ma ricordo vacanze con i miei, con mio padre e la sua borsa fotografica enorme ed i suoi obiettivi grandissimi (ancor piu’ perche’ visti con gli occhi di bambina) ed io che indicavo “fotografa li’, riprendi quello scorcio la’..”.
Facevo un poco la regista, insomma.

Ed e’ proprio perche “ho buon occhio” che il mio compagno, qualche anno fa, mi ha regalato una piccola mirrorless Pentax e mi ha invitato a partecipare al corso di fotografia tenuto da Franco Fratini nei locali del circolo.
Da li’ sono stata bonariamente cooptata nel circolo stesso, e devo dire che l’analisi delle immagini e’ una attivita’ intrigante: ma se si scoprono significati che l’autore stesso non ha inteso, o non ha scoperto, siamo critici? siamo creatori? siamo mistificatori? Domande interessanti 😉

Per me fotografare vuol dire cristallizzare l’atto creativo di immaginare una inquadratura che prima di tutto mi deve sorprendere come spettatrice, ma fatta in modo spontaneo: pochi controlli tecnici, poca pianificazione. Fotografia spontanea.

Adoro le geometrie, gli scorci, le architetture, i punti di vista insoliti.